Alberobello
Famoso per le sue caratteristiche abitazioni, Alberobello è uno tra i luoghi di interesse da tenere sempre in considerazione quando si vuole conoscere l’Italia.
Tempo fa venivano chiamati “Tuguri” o Casedde“, oggi invece li conosciamo con il nome di trulli.
Queste casette seguono il modello preistorico della thòlos, che in greco antico significa cupola, e sono dei monumenti funerari che dopo il 1500 a.C. si diffusero in una vasta area intorno al Mediterraneo, ma soprattutto in Grecia per opera della civiltà micenea.
Sebbene la struttura sia antica, i trulli non sono particolarmente antichi: i più antichi ancora esistenti sono databili alla fine del XVII secolo e si trovano a ridosso dell’altopiano pugliese della Murgia; ad Alberobello se ne contano più di 1500.
Venivano generalmente edificati come ricoveri temporanei nelle campagne o come abitazioni permanenti per i “cozzari“, ovvero gli agricoltori, per avere un riparo, un giaciglio dove dormire e per tenere gli attrezzi del campo.
Per costruire un trullo è necessario un vero specialista chiamato mastro trullaro, il quale scava per terra facendo un cerchio o un quadrato, vicino fa un buco profondo per il pozzo, che raccoglie l’acqua che cade dal tetto, poi comincia a mettere tante lastre di pietre in un girotondo sempre più stretto.
L’intera struttura del trullo è edificata con pietra calcarea locale e realizzata in muratura a secco e l’unico elemento architettonico che lo mantiene è il caratteristico tetto a forma conica. Sia la muratura di sostegno che il cono interno sono imbiancati con latte di calce. Tutta la struttura ha un basso impatto ambientale.
I tetti delle costruzioni recano spesso iscrizioni in cenere bianca dal significato mitologico o religioso, come la croce e il sole; altri, invece, sono riconducibili al mondo pagano, come il bue che indica lo scongiuro. Le copule terminano con un pinnacolo decorativo che aveva lo scopo di scacciare le influenze maligne o la sfortuna.
Si denota quindi, attraverso l’accuratezza di queste strutture, la grande abilità dei mastri trullari. Nonostante il trullaro sia uno dei mestieri più antichi praticati in Puglia, oggi ne sono rimasti davvero pochi. Queste antiche arti dovrebbero essere protette e trasmesse ai giovani affinché possano continuare a costruire e mantenere queste vere e proprie opere edilizie per tanti altri decenni ancora.