La Virgen de Guadalupe
Chi è in visita a Città del Messico, credente o meno, non può evitare di visitare la Basilica della “Virgen de Guadalupe”.
La Madonna di Guadalupe è venerata praticamente da tutti i popoli di lingua spagnola del continente americano.
Secondo la tradizione tra il 9 e il 12 dicembre nel 1531, sulla collina del Tepeyac, Maria apparve a Juan Diego Cuauhtlatoatzin e che la sua immagine si sarebbe impressa miracolosamente sul suo mantello. Fu uno dei primi aztechi convertiti al cristianesimo. Alcuni ipotizzano che sia la trascrizione in spagnolo dell’espressione azteca Coatlaxopeuh, “colei che schiaccia il serpente”.
In memoria dell’apparizione, sul luogo fu subito eretta una cappella, sostituita poi da un vero e proprio santuario. Infine, nel 1976 è stata inaugurata l’attuale Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, in quanto, la precedente può rischiare di collassare a causa di un cedimento del terreno, proprio come accade per la torre di Pisa.
Nel santuario è conservato il mantello (tilmàtli) di Juan Diego, sul quale è raffigurata l’immagine di Maria, ritratta come una giovane nativa americana con la pelle scura, per questo è chiamata anche Virgen morenita.
Sulla collina del Tepeyac, oltre alla Basilica nuova e antica, ci sono anche il Tempio di Pocito, la Parrocchia delle Cappuccine, la Chiesa del Cerrito e la vecchia cappella degli Indios. Il posto si presenta come un complesso di edifici religiosi dedicato proprio al culto religioso e alla sua conversione. Molti dei dipinti raffigurano infatti immagini di Indios che si offrono a Maria. Giunti in alto, verso la Chiesa del Cerrito, si può godere inoltre di un bellissimo panorama della città.
Per gli indios la conversione al cristianesimo, dopo la conquista spagnola del 1521, fu un vero e proprio punto di svolta della loro storia. Giusta o no che sia, ha segnato un nuovo percorso molto distante da quello a cui erano stati abituati e quelle che erano le loro credenze.
Rispetto al popolo e alla tradizione europea, a riguardo del credo cattolico, si può dire che sono un popolo nuovo, giovane. Basta pensare che nel 1500 in Europa si assisteva già al periodo rinascimentale, ricco di fermento letterario, architettonico, filosofico, e poneva la chiesa a dibattere sul rinnovare la vita religiosa con la riforma protestante. La colonizzazione non ha fatto altro che dare l’opportunità alla chiesa di trovare nuovi orizzonti e sbarcare anche in Messico, anche qui riesce a mettere le proprie radici fino a diventare il principale credo, indebolendo tutti i precedenti.
In conclusione, tutto quello che aveva rappresentato per questi popoli l’ideologia passata oggi resta solo nella memoria storica, nei musei, nel territtorio, nelle strutture architettoniche e nei loro tratti caratteristici. Per mia personale opinione questa memoria, prima del 1500, è di una importanza grandiosa e magnifica che va preservata e fatta conoscere.