Amsterdam
Il nome Amsterdam deriva dal fiume Amstel che, giunto nella città, si dirama in una vasta rete di canali. Questi ultimi, risalenti al XII secolo, insieme a 1500 ponti e agli edifici rinascimentali, ben integrati nella struttura urbanistica, le fanno acquisire uno stile inconfondibile tanto da diventare nel 2010 Patrimonio dell’umanità.
Ponti, canali e biciclette si incorniciano perfettamente nei stretti vicoli e così anche i fiori ed i zoccoli di legno, in stile blu Delft, arricchiscono i mercati e le vetrine dei negozi. Quello che colpisce subito alla vista è la struttura delle case, strette e sviluppate in altezza per almeno tre piani. Fu questa la soluzione adottata dagli abitanti per evitare di pagare delle tasse elevate. I traslochi, a causa delle strette scale, erano impossibili, per cui su ogni tetto veniva montato un paranco con una carrucola e, per evitare di rovinare la facciata dalle operazioni di sollevamento, la casa veniva costruita inclinata in avanti. La casa più stretta di Amsterdam si trova in via Singel al n. 7 ed è larga solo 101 centimetri.
Amsterdam potrebbe essere definita la città “più libertina” d’Europa. Il suo quartiere a luci rosse, De Wallen, è ufficialmente e legalmente riconosciuto in Europa per l’attività di prostituzione come lavoro e la tolleranza all’uso di cannabis.
Inoltre, artisticamente parlando, vanta di possedere la più grande collezione di opere d’arte fiamminga nel Rijksmuseum e molte opere di Vincent van Gogh nel museo a lui dedicato.
Stimolante e fonte di riflessione è la visita nella casa della giovane ebrea Anna Frank, la quale insieme alla sua famiglia rimase nascosta per due anni durante l’occupazione nazista nei Paesi Bassi.
Forse non tutti sapranno, ma furono gli olandesi a costruire il primo forte a Nieuw Amsterdam, ovvero l’attuale Manhattan di New York.